CORRADO CASTIGLIONE Sul versante del Pd ci sono due elementi di novità, nella stretta finale che porta all’indicazione delle candidature alla segreteria regionale. Da una parte, Ciriaco De Mita ha convocato la direzione regionale della Margherita, appuntamento martedì nella sede di via Santa Brigida: invitati speciali, i vertici regionali di Ds e Alleanza riformista Enzo Amendola e Felice Iossa. Forse è presto per l’annuncio di una candidatura, ma comunque potrebbero venire fuori elementi importanti. Dall’altra arrivano da Roma, non senza suscitare reazioni, le parole di Walter Veltroni che anche a proposito dei candidati alla segreteria del Pd campano ha espressamente chiesto: «Devono essere personaggi indiscussi che rappresentino il rinnovamento». E qualcuno lancia in alternativa l’ipotesi di un compromesso sull’europarlamentare Alfonso Andria. Intendiamoci, quello che Veltroni afferma è condiviso in verità da larghi settori della Quercia campana. Basti considerare che soltanto due giorni fa il segretario provinciale Massimo Paolucci al Mattino affermava: «Francamente non credo che il nuovo Pd possa essere guidato da lui». Ma non tutti la pensano così. Insorge soprattutto la Margherita, con Mario Sena, capogruppo in Regione, demitiano: «C’è una grandissima maggioranza dei consiglieri Dl e ci sono importanti riferimenti nei Ds che pensano il contrario, e cioè che quella di De Mita sia una candidatura espressione del territorio, per capacità di consenso, di proposta e di collegamenti anche verso i mondi più estranei alla politica, come quello della cultura. Senza dimenticare che già ora lui è punto di equilibrio ed elemento importante per il rilancio della governabilità regionale. D’altro canto, di fronte allo spirito federale di questo nuovo partito che nasce ci sembra sorprendente che si facciano filtrare da Roma notizie di improbabili mediazioni». Si differenzia un po’ il collega di aula e di partito Pasquale Sommese, che pur condannando l’uscita di Veltroni con lo spiegare che «è impensabile una soluzione di grande contrapposizione e di svolta totale rispetto alle due figure carismatiche (De Mita e Bassolino, ndr) del sistema politico campano», si annuncia promotore insieme al capogruppo Ds Antonio Amato di un manifesto che da una parte ribadisca l’adesione a Veltroni e dall’altra solleciti un attimo di riflessione, rispetto alle fibrillazioni che ci sono. Diplomatico di fronte alla lettura romana anti-De Mita il capogruppo Ds in Consiglio comunale di Napoli Antonio Borriello: «Non dobbiamo porre alcuna pregiudiziale nei confronti di alcuno. Però prima di parlare di nomi dovremmo soffermarci un attimo sui contenuti. Le ipotesi di Salvatore Piccolo o di Andrea Cozzolino vanno bene. Ma soffermiamoci prima sui programmi». Scetticismo da Alleanza riformista. Dichiara Andrea America: «Sono contrario ad ogni forma di ingerenza romana sulla scelta del segretario regionale, che finirebbe per mortificare le energie politiche che ci sono qui». Sul tema anche dall’area Letta arriva un contributo, è quello di Amedeo Lepore: «Vedo una confusione di lingue dalla quale si esce con una maniera molto semplice, ovvero con l’annuncio formale delle candidature». Intanto sul suo blog www.campaniademocratica.ilcannocchiale.it l’assessore Cozzolino lancia sei punti programmatici per il nuovo Pd in Campania: i giovani, lo sviluppo, il rinnovamento della politica, la sicurezza, l’integrazione nel Mediterraneo, il ruolo del partito «motore di un orgoglio campano».
A partire dall'esperienza associativa vissuta nelle ACLI e da quella amministrativa a Napoli e Castellammare di Stabia utilizzo questo spazio per affrontare i temi del dialogo tra le generazioni, del lavoro, della formazione, del welfare, della partecipazione e della loro necessaria innovazione.
venerdì, agosto 24, 2007
Pd Campania: Veltroni all’attacco, i demitiani insorgono
CORRADO CASTIGLIONE Sul versante del Pd ci sono due elementi di novità, nella stretta finale che porta all’indicazione delle candidature alla segreteria regionale. Da una parte, Ciriaco De Mita ha convocato la direzione regionale della Margherita, appuntamento martedì nella sede di via Santa Brigida: invitati speciali, i vertici regionali di Ds e Alleanza riformista Enzo Amendola e Felice Iossa. Forse è presto per l’annuncio di una candidatura, ma comunque potrebbero venire fuori elementi importanti. Dall’altra arrivano da Roma, non senza suscitare reazioni, le parole di Walter Veltroni che anche a proposito dei candidati alla segreteria del Pd campano ha espressamente chiesto: «Devono essere personaggi indiscussi che rappresentino il rinnovamento». E qualcuno lancia in alternativa l’ipotesi di un compromesso sull’europarlamentare Alfonso Andria. Intendiamoci, quello che Veltroni afferma è condiviso in verità da larghi settori della Quercia campana. Basti considerare che soltanto due giorni fa il segretario provinciale Massimo Paolucci al Mattino affermava: «Francamente non credo che il nuovo Pd possa essere guidato da lui». Ma non tutti la pensano così. Insorge soprattutto la Margherita, con Mario Sena, capogruppo in Regione, demitiano: «C’è una grandissima maggioranza dei consiglieri Dl e ci sono importanti riferimenti nei Ds che pensano il contrario, e cioè che quella di De Mita sia una candidatura espressione del territorio, per capacità di consenso, di proposta e di collegamenti anche verso i mondi più estranei alla politica, come quello della cultura. Senza dimenticare che già ora lui è punto di equilibrio ed elemento importante per il rilancio della governabilità regionale. D’altro canto, di fronte allo spirito federale di questo nuovo partito che nasce ci sembra sorprendente che si facciano filtrare da Roma notizie di improbabili mediazioni». Si differenzia un po’ il collega di aula e di partito Pasquale Sommese, che pur condannando l’uscita di Veltroni con lo spiegare che «è impensabile una soluzione di grande contrapposizione e di svolta totale rispetto alle due figure carismatiche (De Mita e Bassolino, ndr) del sistema politico campano», si annuncia promotore insieme al capogruppo Ds Antonio Amato di un manifesto che da una parte ribadisca l’adesione a Veltroni e dall’altra solleciti un attimo di riflessione, rispetto alle fibrillazioni che ci sono. Diplomatico di fronte alla lettura romana anti-De Mita il capogruppo Ds in Consiglio comunale di Napoli Antonio Borriello: «Non dobbiamo porre alcuna pregiudiziale nei confronti di alcuno. Però prima di parlare di nomi dovremmo soffermarci un attimo sui contenuti. Le ipotesi di Salvatore Piccolo o di Andrea Cozzolino vanno bene. Ma soffermiamoci prima sui programmi». Scetticismo da Alleanza riformista. Dichiara Andrea America: «Sono contrario ad ogni forma di ingerenza romana sulla scelta del segretario regionale, che finirebbe per mortificare le energie politiche che ci sono qui». Sul tema anche dall’area Letta arriva un contributo, è quello di Amedeo Lepore: «Vedo una confusione di lingue dalla quale si esce con una maniera molto semplice, ovvero con l’annuncio formale delle candidature». Intanto sul suo blog www.campaniademocratica.ilcannocchiale.it l’assessore Cozzolino lancia sei punti programmatici per il nuovo Pd in Campania: i giovani, lo sviluppo, il rinnovamento della politica, la sicurezza, l’integrazione nel Mediterraneo, il ruolo del partito «motore di un orgoglio campano».
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3 commenti:
perchè non un segretario regionale espressione del sociale organizzato magari espresso dalle componenti Letta e Bindi, seguendo paradossalmente l'invito di veltroni alla vera apertura alla società civile???!!
Pinuccio Barra
pinuccio...un pò di realismo non guasta, limitiamoci a cogliere l'opportunità di rinovamento possibile.
Freddy Moscato
La Scelta Alfonso Andria non è un compromesso, ma una scelta intelligente e seria! Finalmente dopo lungo penare... ecco una proposta di un leader politico di sostanza e non solo d'immagine! Sperare... sperare
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