lunedì, luglio 16, 2007

Pd,Rosy Bindi ( foto ) si candida alla segreteria,per "competizione vera"



Il ministro per la Famiglia Rosy Bindi ha deciso di candidarsi alla segreteria del Partito democratico, "per una nuova competizione" e per dare un'opportunità alle donne, come si legge in una nota.
"Anch'io, come tanti, sento la responsabilità di un impegno in prima persona. Ho riflettuto a lungo sul contributo che avrei potuto dare a questa straordinaria opportunità per la politica e il Paese. Sono ormai convinta che la scelta più giusta e più utile sia quella di presentare la mia autonoma candidatura alla segreteria del nuovo partito", dice Bindi in una nota diffusa nel pomeriggio.
Tra le motivazioni della decisione, la necessità di "una competizione vera ... che favorisca il confronto delle idee e porti alla luce le differenze e la ricchezza culturale del partito nuovo", ma anche la convinzione "che le donne non possano più aspettare... E' il momento di far contare il peso e l'autorevolezza di straordinarie energie femminili presenti nella vita sociale, economica, culturale del Paese".
Il ministro sottolinea poi il "bisogno di dar vita ad un bipolarismo finalmente maturo, senza ambiguità e tatticismi nella politica delle alleanze (e di) cogliere fino in fondo la sfida di una nuova laicità".
Bindi chiede "un'Italia più ricca ma anche più libera e più giusta", e si aspetta che "in tantissimi, donne e uomini e soprattutto giovani e giovanissimi, che già si sentono democratici pur non militando nei partiti esistenti o sentendosi estranei ai loro apparati organizzativi, si aspettano e vogliono essere protagonisti di questa nuova stagione".
La candidatura al Pd sarà "un percorso che richiederà molte energie, passione e dedizione. Sarà un impegno quotidiano, a tempo pieno. E se sarò eletta rinuncerò a qualunque altro incarico", aggiunge Bindi.
La settimana scorsa, il presidente del Consiglio Romano Prodi in una lettera ha detto che c'è spazio per nuove candidature alla leadership del partito democratico, dopo quella del sindaco di Roma Walter Veltroni, che alla fine di giugno ha sciolto le riserve e si è proposto per la segreteria.
Il ministro dello Sviluppo economico Pierluigi Bersani lunedì scorso ha invece annunciato che non si candiderà alla guida del partito per evitare di disorientare i simpatizzanti della nuova forza di centrosinistra.

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