sabato, giugno 23, 2007

AGEROLA WORLD MUSIC FESTIVAL


AGEROLA WORLD MUSIC FESTIVAL AGEROLA (NA)
13-14-15 luglio 2007

L’idea del viaggio è il fil rouge di “Agerola world music festival”. Spostarsi, andare, scrutare dà una nuova dimensione all’anima, consentendo contatti vitali tra popoli e culture diverse che spingono all’apertura, allo scambio. Le espressioni del viaggio sono vive e rintracciabili nelle storie scritte e raccontate, nelle espressioni linguistiche e nelle sonorità che con intensità avvolgono la storia delle genti. Il viaggio musicale di “Agerola world music festival” inizierà con la tradizionale tammurriata campana, rivisitata e modernizzata da contaminazioni metropolitane degli N.T.O. che con passione e calore ripropongono i canti popolari del Sud Italia. La prima tappa del viaggio ospiterà anche una delle voci più singolari ed intense della cultura popolare italiana, Rosapaeda, che fonde abilmente sonorità antiche a ritmi e atmosfere contemporanee, collocandosi in una terra nuova dai confini aperti. Il viaggio di Agerola sosta poi in Sicilia con Ipercussonici che esprimono tutta la magia della loro terra, proiettandola in una dimensione sperimentale grazie alle percussioni africane che unite all’elettronica, producono un suono intenso di forte impatto anche emotivo. Si va nel Salento con Nidi D’Arac che hanno fatto della pizzica non solo un ritmo ma un movimento dell’anima che con nostalgia guarda ad una terra senza tempo, simbolo di una condizione umana in bilico tra serenità e rassegnazione. Con Antonio & Bellitamburi, protagonisti della terza serata del festival, la musica diventa mezzo privilegiato di trance che scaturisce da una ricerca sonora spinta ed elaborata. I cantori della Costa d’Amalfi: i Discede, travolgono e annullano qualsiasi distanza tra palco e pubblico con un’energia passionale nella migliore tradizione meridionale.

Programma
13 luglio
>NUOVA TAMMORRA ORGANIZZATA/Napoli
>ROSAPAEDA/Bari
14 luglio
>IPERCUSSONICI/Catania
>NIDI D’ARAC UNPLUGGED/Salento
15 luglio
>ANTONIO BRUNO & BELLITAMBURI/Lucania
>DISCEDE/Maiori

Organizzazione & contatti:081.8791064 338.3483949 www.proagerola.it
direzione artistica www.tabularasaeventi.net ufficio stampa tabula rasa
Luigi Mannini


1 commento:

Anonimo ha detto...

AntonioBruno & bellitamburi

Pensiero musicale e concettualita'
ovvero
Il piccolo ballo della Taranta.
Alla regolarita' della distribuzione concettuale, corrisponde una irregolarità nella scansione metrica.
Ogni ciclo offre andamenti ritmici diversi e complessi, con frequenti incontri di accentuazione ravvicinata, che danno movimento al percorso musicale della nuova tarantella.
la musica:
E' importante sin da ora stabilire che non esiste un modello di scansione del ciclo di terzine, che anzi si caratterizza proprio per la varieta' e la liberta' dell' accentuazione con accenti fissi, frutto di complicate combinazioni usate di volta in volta a seconda del significato intimo dl testo e del colore della musica.
La tarantella ha corrispondenza certa con un dato colore, e che anzi ad ogni colore corrisponde un modo e che ognuno (7 in tutto come i colori dell'arcobaleno)ha in se, oltre il modo ed il colore anche una danza associata,con i suoi movimenti ed i suoi significati.

La stessa frase contiene messaggi chiari ed oscuri (o meglio arcani) e comunque a piu' livelli,
Parafrasando Leopardi la musica (quella vera) si rivolge ad una sorta di secondo ascolto, come la poesia è materiata del "secondo sguardo": l'occhio vede un mulo su un campo di grano e l'occhio interiore accolsta l'immagine dell'animale e del campo ad altre immagini che la memoria gli suscita davanti,su questo sguardo della memoria suscita la poesia; così l'orecchioh ascolta una successione di suoni e di ritmi, ma l'orecchio interiore associa a quella successione nongia' immagini, bens' arcaici rapporti di suoni e tali rapporti, a prescindere dai pregiudizi sonori che vanno scardinati, si addensano in una geometria di relazioni sonore che sembra costruire lo specchio di un ordine segreto: in questo specchio la memoria proietta il proprio irrequieta desiderio di un ordine che il mondo si ostina a negarle, e la musica, come ogni altra arte, diventa la memoria di un desiderio (l'incanto), la realizzazione sonora dell'ordine che l'esperienza (il disincanto) smentisce.



la poesia: Si canta l'amore e l'eroe della libertà

Il poeta dialettale per accedere allo spazio letterario deve a sua volta fasi letterato, rinnegare la sua origine altra di emarginato ed assumere quindi procedimenti e forme del campo che invade.
Il livello inferiore non puo' aspirare ad occupare quello superiore se non identificandovisi e se non assumendone i vezzi d i vizi, magari parodiandoli ma entrando comunque nei suoi spazi.
La cultura dominante domina,perchè non permette ad altre culture di sostituirla che accettando le sue regole,obbligandole a loro volta a farsi dominanti. Nella storia dell' arte come in politica non si danno alternative, ma solo successioni di potere, e questo succede anche nei movimenti e nel loro evolversi.
Ma solo il nuovo sopravvive,nostalgie e rimpianti non hanno mai prodotto nulla di significativo(a Monteverdi, i suonatori di archi, alla richiesta del tremolo,mai eseguito prima, risposero con una risata. Ma poi solo dopo si accorsero quanto funzionava!).
Altro discorso è quello del rapporto con la tradizione: il nuovo si genera in tale rapporto.
La musica procede per mutamenti, non per devastazione anche se certi mutamenti potrebbero sembrare delle devastazioni in un primo momento.
Antonio Bruno