Oltre 15mila studenti provenienti da tutta Italia hanno celebrato la "giornata della memoria"
Ci sono volti buoni sulla terra che ha conosciuto la barbarie, sguardi limpidi nelle strade di una città che ha combattuto una lunga guerra. Sono i bambini venuti a piantare il futuro dove era stata sepolta la speranza, un esercito colorato che ha invaso Palermo nel giorno del quindicesimo anniversario dell'eccidio di Capaci.
Gerbere gialle strette tra le mani, indosso la maglietta con l'immagine di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino vicini, sorridenti, oltre 15mila studenti di tutta Italia hanno celebrato la "giornata della memoria".
Scatenati in canti e balli ma anche impegnati in un acceso dibattito con alte cariche dello Stato - il presidente del Senato Franco Marini, i ministri dell'Interno e della Pubblica Istruzione Giuliano Amato e Giuseppe Fioroni - sono stati loro i veri protagonisti della giornata, mentre dalla banchina del porto di Palermo, dove è attraccata la nave della legalità che da Civitavecchia ha portato in Sicilia le scolaresche, all'aula bunker dell'Ucciardone risuonavano le note di Pensa, il rap antimafia.
L'hanno cantato tutti insieme prima del dibattito nell'aula bunker, l'hanno gridato con l'autore, il cantante Fabrizio Moro, arrivato a Palermo per partecipare alle manifestazioni organizzate dalla Fondazione Falcone e dal ministero della Pubblica Istruzione, per la prima volta coinvolto nella fase organizzativa delle celebrazioni.
La lezione di legalità, tenuta dove nel 1986 si celebrò il primo maxi processo alle cosche, è cominciata con la lettura del saluto inviato ai ragazzi dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, che si è detto "convinto che la lotta alla mafia e l'appello a una cultura della legalità abbiano bisogno di un grande movimento di popolo, della mobilitazione della cultura e della scuola".
Sullo scranno dei giudici sono seduti il procuratore di Palermo Francesco Messineo, che definisce «eroi e non solo vittime» Falcone e Borsellino, Amato, Fioroni, Marini, il procuratore nazionale antimafia Piero Grasso e Maria Falcone, sorella del magistrato assassinato.
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