La liturgia dell'Avvento invita ad alzare lo sguardo e ad aprire il cuore per accogliere il Natale del Signore. La Chiesa si fa così interprete del desiderio e dell'attesa di un mondo nuovo, di cui troppo spesso siamo inconsapevoli, che tuttavia accomuna uomini e donne piegati sotto il peso di una vita troppo difficile, di paesi martoriati dalla povertà e dalla guerra.
E' l'attesa di salvezza dei condannati a morte, a cui abbiamo voluto dare voce il 30 novembre, quando 550 città del mondo hanno acceso una luce per dire "no" alla pena capitale e alla cultura della morte.
E' anche il desiderio che la cura dell'AIDS divenga accessibile a tutti in Africa. Un messaggio che i responsabili del programma DREAM, in occasione della Giornata Mondiale di lotta all'AIDS, hanno ribadito in importanti consessi internazionali.
C'è bisogno di un tempo diverso e di un mondo diverso. E' inaccettabile che ancora, nel nord del mondo, si continui a morire di freddo. O che si muoia in giovane età, in un mondo ormai longevo, di povertà, bruciati in alloggi di fortuna che facilmente prendono fuoco. Come è accaduto a Roma a due giovanissimi nomadi, cresciuti alla Scuola della Pace della Comunità.
Per loro e per tanti altri, ci incamminiamo verso il Natale. La preghiera, le iniziative che preparano il banchetto con i poveri, ci aiutano a vivere "attendendo e affrettando la venuta del giorno di Dio" (2Pt, 3, 12).
E' l'attesa di salvezza dei condannati a morte, a cui abbiamo voluto dare voce il 30 novembre, quando 550 città del mondo hanno acceso una luce per dire "no" alla pena capitale e alla cultura della morte.
E' anche il desiderio che la cura dell'AIDS divenga accessibile a tutti in Africa. Un messaggio che i responsabili del programma DREAM, in occasione della Giornata Mondiale di lotta all'AIDS, hanno ribadito in importanti consessi internazionali.
C'è bisogno di un tempo diverso e di un mondo diverso. E' inaccettabile che ancora, nel nord del mondo, si continui a morire di freddo. O che si muoia in giovane età, in un mondo ormai longevo, di povertà, bruciati in alloggi di fortuna che facilmente prendono fuoco. Come è accaduto a Roma a due giovanissimi nomadi, cresciuti alla Scuola della Pace della Comunità.
Per loro e per tanti altri, ci incamminiamo verso il Natale. La preghiera, le iniziative che preparano il banchetto con i poveri, ci aiutano a vivere "attendendo e affrettando la venuta del giorno di Dio" (2Pt, 3, 12).
Nessun commento:
Posta un commento