«I diritti dell'infanzia devono tornare al centro dell'agenda politica del Governo, delle amministrazioni locali e di tutto il Paese. Gli episodi di violenza e di molestie sessuali sui minori e tra i minori, che ormai quotidianamente vengono alla luce, impongono una severa riflessione sulla condizione dei bambini e degli adolescenti nel nostro paese». A dichiararlo è il ministro per le Politiche per la Famiglia, Rosy Bindi che sottolinea la necessità di un nuovo Piano d'azione per l'infanzia, che sia «un grande cantiere di elaborazione culturale e politica, con un impegno serio e onesto di analisi e monitoraggio dei risultati effettivi e delle criticità dei Piani precedenti». «Il nuovo Piano - dice il ministro - non può risolversi in un mero atto burocratico di formale rispetto degli adempimenti previsti dalla legge, come avvenuto nella precedente legislatura. Deve invece nascere da un lavoro concertato e condiviso non solo nel Governo ma nel Paese, con il coinvolgimento di regioni e comuni, di quanti associazioni di volontariato, centri di ricerca e istituzioni culturali lavorano a fianco dei bambini e delle loro famiglie». «Non possiamo ignorare - aggiunge Rosy Bindi - la solitudine e fragilità di troppe famiglie che devono fronteggiare i radicali cambiamenti culturali e sociali del nostro tempo. La violenza e le molestie sessuali sui minori e tra minori, il teppismo di gruppo nei piccoli centri come nelle periferie della grandi città, il bullismo nella scuola, la pedopornografia via Internet sono espressione di un disagio profondo e di una grave frattura tra mondo degli adulti e mondo dei bambini». Per il ministro, dunque, «è possibile ricucire la frattura tra adulti e giovani generazioni a partire da un nuovo Piano d'azione per l'infanzia» che unisca in un serio lavoro istituzioni, regioni e comuni, associazioni di volontariato, centri di ricerca e istituzioni culturali.
MASTELLA E FIORONI - «Troppa violenza sui giovani e tra i giovani. Noto che c' è uno scadimento preoccupante dei valori che non bisogna sottovalutare. Prima che la situazione precipiti - aveva affermato in precedenza il ministro della Giustizia Mastella - bisogna avviare un tavolo di concertazione del governo ma che coinvolga anche l'opposizione». Il ministro dell'Istruzione Giuseppe Fioroni invece si era detto preoccupato dal fatto che sempre più la tolleranza viene concepita come sopportazione: «Bisogna alzare la soglia di tolleranza degli studenti. Il problema - aggiunge - è che va fatta una lotta, con la formazione dei docenti e degli operatori della scuola, per mettere in atto una strategia del recupero di chi offende e di difesa della vittima».
COMMISSIONE DI STUDIO - Al ministero della Giustizia tutto è pronto per istituire una Commissione di studio per mettere mano al diritto di famiglia e al sistema penale-penitenziario per i minori: prenderà il via il prossimo gennaio (per il 2006 il dicastero di Via Arenula è alle prese con problemi di budget). La Commissione dovrà concludere i suoi lavori «in tempi brevi»: è l'auspicio del giudice minorile Melita Cavallo, da qualche mese presso il gabinetto del ministro Mastella, che contro il bullismo o la violenza minorile ritiene inutili i giri di vite come, ad esempio, l'inasprimento delle pene o l'abbassamento dell'età imputabile dei minori (ora fissata a 14 anni). Piuttosto - afferma Cavallo - è meglio istituire una sorta di Authority per i minori, mentre sul fronte delle sanzioni è meglio punire determinati comportamenti dei giovani con lavori socialmente utili senza ricorrere al carcere, oppure rafforzare le misure amministrative e rieducative.
MASTELLA E FIORONI - «Troppa violenza sui giovani e tra i giovani. Noto che c' è uno scadimento preoccupante dei valori che non bisogna sottovalutare. Prima che la situazione precipiti - aveva affermato in precedenza il ministro della Giustizia Mastella - bisogna avviare un tavolo di concertazione del governo ma che coinvolga anche l'opposizione». Il ministro dell'Istruzione Giuseppe Fioroni invece si era detto preoccupato dal fatto che sempre più la tolleranza viene concepita come sopportazione: «Bisogna alzare la soglia di tolleranza degli studenti. Il problema - aggiunge - è che va fatta una lotta, con la formazione dei docenti e degli operatori della scuola, per mettere in atto una strategia del recupero di chi offende e di difesa della vittima».
COMMISSIONE DI STUDIO - Al ministero della Giustizia tutto è pronto per istituire una Commissione di studio per mettere mano al diritto di famiglia e al sistema penale-penitenziario per i minori: prenderà il via il prossimo gennaio (per il 2006 il dicastero di Via Arenula è alle prese con problemi di budget). La Commissione dovrà concludere i suoi lavori «in tempi brevi»: è l'auspicio del giudice minorile Melita Cavallo, da qualche mese presso il gabinetto del ministro Mastella, che contro il bullismo o la violenza minorile ritiene inutili i giri di vite come, ad esempio, l'inasprimento delle pene o l'abbassamento dell'età imputabile dei minori (ora fissata a 14 anni). Piuttosto - afferma Cavallo - è meglio istituire una sorta di Authority per i minori, mentre sul fronte delle sanzioni è meglio punire determinati comportamenti dei giovani con lavori socialmente utili senza ricorrere al carcere, oppure rafforzare le misure amministrative e rieducative.
3 commenti:
Fuori tema
Errata-corrige a miei precedenti commenti.
Sig. Orlando,
L'oro di Napoli è il titolo di un libro di Giuseppe Marotta, traslato in un film dall'omonimo titolo da Vittorio De Sica e interpretato da Totò.
Il vero "libro-testimonianze-racconti" che ha ispirato il titolo del mio post è "Mal di Napoli" di Matilde Serao.
Tanto per correttezza. Cordiali saluti.
certo!
l'ispirazione del suo intervento era condivisibile e quindi il dettaglio minore.
A presto
good start
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