Lavoratori precari della Sanità, dei Vigili del Fuoco, degli Enti Locali, delle Agenzie Fiscali e della Scuola, della Ricerca e dei Ministeri, ma anche dipendenti delle cooperative appaltatrici dei servizi esternalizzati, sono giunti in 35.000 a Roma da tutta Italia per il primo sciopero nazionale di tutto il precariato del Pubblico Impiego.
"No al lavoro nero, no al precariato di stato: assunti tutti, assunti subito, assunti davvero" recitava lo striscione di apertura del corteo, che partito stamane alle 10 da Piazza della Repubblica, ed ingrossato dagli ultimi arrivi dai treni provenienti dalla Sicilia e dal Piemonte, è giunto in tarda mattinata davanti al Ministero della Funzione Pubblica, dove dal palco si sono susseguiti gli interventi dei lavoratori.
Alla manifestazione hanno partecipato anche numerosi Sindaci, fra cui 5 primi cittadini della Locride, ed ha aderito il Comitato dei Precari del call center Atesia, a segnare l’unità di lotta fra il settore pubblico e privato.
"Questo primo sciopero nazionale non è solo un importante punto di arrivo, ma è soprattutto l’avvio della lotta per cancellare il precariato far riscrivere la Legge Finanziaria: proseguiremo con lo sciopero generale del 17 novembre prossimo", ha dichiarato il Coordinatore nazionale RdB-CUB Pierpaolo Leonardi, che dal palco ha rinnovato la solidarietà della Confederazione Unitaria di Base ai giornalisti in sciopero.
Presso il Ministero della Funzione Pubblica una delegazione ha incontrato per oltre un’ora il Ministro Nicolais. Pur nella diversità di posizioni si è convenuto sulla necessità di aprire un tavolo permanente sulla precarietà presso lo stesso Ministero, a cui, su richiesta dell’RDB-CUB, dovranno partecipare tutti i Ministeri interessati dal fenomeno, nonché la Conferenza delle Regioni per quanto attiene gli enti locali.
In un incontro al Ministero del Lavoro, cui hanno partecipato anche i cinque sindaci della Locride, il Governo si è impegnato a riproporre sotto forma di emendamento il finanziamento ai fondi per la prosecuzione dei progetti LSU.
Altri tre incontri si sono svolti presso altrettanti Ministeri: Giustizia, Sanità, Istruzione. Nelle prossime ore sarà fissato quello da tenersi presso Il Ministero delle Attività Produttive.
Un mondo che coinvolge milioni di persone con diritti da affermare...
"No al lavoro nero, no al precariato di stato: assunti tutti, assunti subito, assunti davvero" recitava lo striscione di apertura del corteo, che partito stamane alle 10 da Piazza della Repubblica, ed ingrossato dagli ultimi arrivi dai treni provenienti dalla Sicilia e dal Piemonte, è giunto in tarda mattinata davanti al Ministero della Funzione Pubblica, dove dal palco si sono susseguiti gli interventi dei lavoratori.
Alla manifestazione hanno partecipato anche numerosi Sindaci, fra cui 5 primi cittadini della Locride, ed ha aderito il Comitato dei Precari del call center Atesia, a segnare l’unità di lotta fra il settore pubblico e privato.
"Questo primo sciopero nazionale non è solo un importante punto di arrivo, ma è soprattutto l’avvio della lotta per cancellare il precariato far riscrivere la Legge Finanziaria: proseguiremo con lo sciopero generale del 17 novembre prossimo", ha dichiarato il Coordinatore nazionale RdB-CUB Pierpaolo Leonardi, che dal palco ha rinnovato la solidarietà della Confederazione Unitaria di Base ai giornalisti in sciopero.
Presso il Ministero della Funzione Pubblica una delegazione ha incontrato per oltre un’ora il Ministro Nicolais. Pur nella diversità di posizioni si è convenuto sulla necessità di aprire un tavolo permanente sulla precarietà presso lo stesso Ministero, a cui, su richiesta dell’RDB-CUB, dovranno partecipare tutti i Ministeri interessati dal fenomeno, nonché la Conferenza delle Regioni per quanto attiene gli enti locali.
In un incontro al Ministero del Lavoro, cui hanno partecipato anche i cinque sindaci della Locride, il Governo si è impegnato a riproporre sotto forma di emendamento il finanziamento ai fondi per la prosecuzione dei progetti LSU.
Altri tre incontri si sono svolti presso altrettanti Ministeri: Giustizia, Sanità, Istruzione. Nelle prossime ore sarà fissato quello da tenersi presso Il Ministero delle Attività Produttive.
Un mondo che coinvolge milioni di persone con diritti da affermare...
1 commento:
almeno lo Stato regolarizzasse e non precarizzasse......
Massimo Dubbio
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