ROMA – Si sono tenuti l’11 settembre, a Roma i Consigli generali dei sindacati dei pensionati di Cgil, Cisl e Uil. Al centro dei lavori dell’assemblea degli organismi dirigenti e dei quadri di Spi Cgil, Fnp Cisl e Uilp Uil: la prossima legge Finanziaria, le rivendicazioni unitarie dei pensionati, i rapporti con il Governo. Sono intervenuti i Segretari generali di Spi, Fnp e Uilp, Betty Leone, Antonio Uda e Silvano Miniati. I lavori sono stati conclusi dal segretario generale della Cisl Raffaele Bonanni.
Di seguito il documento finale dei direttivi.
“I direttivi unitari considerano il risanamento dei conti pubblici e lo sviluppo economico e sociale del Paese obiettivi fondamentali da realizzare, al fine di perseguire il benessere di tutti i cittadini e in particolare degli anziani, dei pensionati e delle fasce più deboli della popolazione. Obiettivi perseguibili attraverso una politica finanziaria, economica, sociale capace di coniugare equità e rigore.
Condividono quindi l’obiettivo di una nuova politica economica e sociale che, attraverso la concertazione, metta in primo piano i diritti e la coesione sociale.
Va, però, rilevato che gli interventi preannunciati nella prossima legge finanziaria nei settori della previdenza, dell’istruzione, del pubblico impiego, della sanità non sembrano affatto andare nella direzione auspicata. Interventi che, se fossero confermati, costituirebbero un grave pericolo per la tenuta dello stato sociale nel nostro Paese.
I direttivi di Spi, Fnp e Uilp ritengono che la competitività del sistema economico può essere invece perseguita e realizzata senza ricorrere a interventi di riduzione della spesa sociale e previdenziale, che opererebbero su un terreno già fortemente disastrato dalle politiche del precedente governo.
È necessario, intanto, dare concreta attuazione alle misure preannunciate dal governo in campo fiscale, a partire da una rigorosa politica di lotta all’evasione ed elusione fiscale e contributiva, ivi comprese l’introduzione di misure fiscali adeguate a favore degli incapienti e il recupero del fiscal drag, per politiche di giustizia sociale. Ciò non solo per reperire risorse da destinare allo sviluppo e alla ripresa dei consumi interni, ma anche per conseguire l’obiettivo di maggiore equità nella ridistribuzione della ricchezza.
Per queste ragioni va realizzata, prima della presentazione ufficiale della legge finanziaria, una vera e concreta politica di concertazione, che affronti i temi della creazione e della ridistribuzione della ricchezza, dello sviluppo, del welfare.
I direttivi unitari di Spi Cgil, Fnp Cisl e Uilp Uil ritengono non più rinviabile l’apertura di un confronto negoziale fra governo e sindacato dei pensionati sui temi che riguardano i pensionati stessi e in particolare:
Rivalutazione del potere d’acquisto delle pensioni.
Apertura del tavolo di confronto governo sindacati, secondo quanto stabilito dal decreto legislativo n. 503 del 1992, e ripreso dalla legge Dini, per la periodica rivalutazione delle pensioni, il cui valore è ormai fermo da 15 anni.
Aumento della esenzione fiscale a 7.500 euro (relativa alla no tax area) anche per i redditi da pensione.
Con riferimento alle politiche assistenziali, i direttivi unitari sottolineano con forza la necessità e l’urgenza di procedere all’approvazione della legge nazionale sulla non autosufficienza, che tenga conto della proposta di legge elaborata da Spi, Fnp e Uilp, prevedendo già da quest’anno le risorse da destinare all’avvio della sua concreta attuazione. Va, altresì, realizzata la piena attuazione della legge 328 del 2000, con particolare riferimento al finanziamento dell’art. 15 relativo al potenziamento dell’assistenza domiciliare integrata.
È necessario, inoltre, pervenire alla definizione dei Livelli essenziali sociali, al ripristino per intero del Fondo nazionale per le politiche sociali e del Fondo nazionale per gli affitti, alla definizione di un nuovo Piano sociale nazionale per la corretta attuazione della legge quadro sull’assistenza, alla messa in operatività di politiche di contrasto alla povertà e di sostegno al reddito delle famiglie più bisognose.
Lotta contro le povertà, che non riguardano solo gli anziani, e rivalutazione delle pensioni rappresentano per noi due aspetti decisivi dell’azione tesa a rilanciare e riqualificare lo stato sociale, ma non possono essere tra loro confuse perché in tal modo si correrebbe il rischio di continuare a confondere previdenza e assistenza.
Per quanto riguarda la salute, i direttivi ritengono che sarebbe necessario porre fine alla sottostima del Fondo sanitario nazionale per garantire i Livelli essenziali di assistenza su tutto il territorio nazionale, nel quadro dell’universalità dei diritti; accantonare ipotesi di ticket sanitari, che finora non hanno mai prodotto risparmi duraturi e significativi; attuare una corretta gestione delle risorse che elimini sprechi ed inefficienze; realizzare una razionalizzazione dei servizi in grado di ridurre anche le liste di attesa; agire sul terreno della prevenzione e dell’integrazione socio-sanitaria; potenziare l’assistenza domiciliare sul territorio.
A sostegno di queste richieste, i direttivi di Spi, Fnp e Uilp decidono, fin da subito, la convocazione di attivi unitari regionali e provinciali, di assemblee di pensionate e pensionati, di incontri con i cittadini, con i lavoratori attivi, con i rappresentanti dei partiti e delle Istituzioni e si riservano di promuovere ulteriori, forti iniziative di mobilitazione, territoriali e nazionali, qualora non venisse realizzato un ampio confronto e registrata convergenza sugli obiettivi rivendicativi del sindacato dei pensionati che, in passato, furono condivisi dagli stessi partiti che oggi costituiscono la maggioranza di governo. Il tutto nella consapevolezza che non è pensabile una nuova legge finanziaria che ignori ancora, come accaduto negli ultimi anni, le esigenze fondamentali dei pensionati”. (Inform)
Di seguito il documento finale dei direttivi.
“I direttivi unitari considerano il risanamento dei conti pubblici e lo sviluppo economico e sociale del Paese obiettivi fondamentali da realizzare, al fine di perseguire il benessere di tutti i cittadini e in particolare degli anziani, dei pensionati e delle fasce più deboli della popolazione. Obiettivi perseguibili attraverso una politica finanziaria, economica, sociale capace di coniugare equità e rigore.
Condividono quindi l’obiettivo di una nuova politica economica e sociale che, attraverso la concertazione, metta in primo piano i diritti e la coesione sociale.
Va, però, rilevato che gli interventi preannunciati nella prossima legge finanziaria nei settori della previdenza, dell’istruzione, del pubblico impiego, della sanità non sembrano affatto andare nella direzione auspicata. Interventi che, se fossero confermati, costituirebbero un grave pericolo per la tenuta dello stato sociale nel nostro Paese.
I direttivi di Spi, Fnp e Uilp ritengono che la competitività del sistema economico può essere invece perseguita e realizzata senza ricorrere a interventi di riduzione della spesa sociale e previdenziale, che opererebbero su un terreno già fortemente disastrato dalle politiche del precedente governo.
È necessario, intanto, dare concreta attuazione alle misure preannunciate dal governo in campo fiscale, a partire da una rigorosa politica di lotta all’evasione ed elusione fiscale e contributiva, ivi comprese l’introduzione di misure fiscali adeguate a favore degli incapienti e il recupero del fiscal drag, per politiche di giustizia sociale. Ciò non solo per reperire risorse da destinare allo sviluppo e alla ripresa dei consumi interni, ma anche per conseguire l’obiettivo di maggiore equità nella ridistribuzione della ricchezza.
Per queste ragioni va realizzata, prima della presentazione ufficiale della legge finanziaria, una vera e concreta politica di concertazione, che affronti i temi della creazione e della ridistribuzione della ricchezza, dello sviluppo, del welfare.
I direttivi unitari di Spi Cgil, Fnp Cisl e Uilp Uil ritengono non più rinviabile l’apertura di un confronto negoziale fra governo e sindacato dei pensionati sui temi che riguardano i pensionati stessi e in particolare:
Rivalutazione del potere d’acquisto delle pensioni.
Apertura del tavolo di confronto governo sindacati, secondo quanto stabilito dal decreto legislativo n. 503 del 1992, e ripreso dalla legge Dini, per la periodica rivalutazione delle pensioni, il cui valore è ormai fermo da 15 anni.
Aumento della esenzione fiscale a 7.500 euro (relativa alla no tax area) anche per i redditi da pensione.
Con riferimento alle politiche assistenziali, i direttivi unitari sottolineano con forza la necessità e l’urgenza di procedere all’approvazione della legge nazionale sulla non autosufficienza, che tenga conto della proposta di legge elaborata da Spi, Fnp e Uilp, prevedendo già da quest’anno le risorse da destinare all’avvio della sua concreta attuazione. Va, altresì, realizzata la piena attuazione della legge 328 del 2000, con particolare riferimento al finanziamento dell’art. 15 relativo al potenziamento dell’assistenza domiciliare integrata.
È necessario, inoltre, pervenire alla definizione dei Livelli essenziali sociali, al ripristino per intero del Fondo nazionale per le politiche sociali e del Fondo nazionale per gli affitti, alla definizione di un nuovo Piano sociale nazionale per la corretta attuazione della legge quadro sull’assistenza, alla messa in operatività di politiche di contrasto alla povertà e di sostegno al reddito delle famiglie più bisognose.
Lotta contro le povertà, che non riguardano solo gli anziani, e rivalutazione delle pensioni rappresentano per noi due aspetti decisivi dell’azione tesa a rilanciare e riqualificare lo stato sociale, ma non possono essere tra loro confuse perché in tal modo si correrebbe il rischio di continuare a confondere previdenza e assistenza.
Per quanto riguarda la salute, i direttivi ritengono che sarebbe necessario porre fine alla sottostima del Fondo sanitario nazionale per garantire i Livelli essenziali di assistenza su tutto il territorio nazionale, nel quadro dell’universalità dei diritti; accantonare ipotesi di ticket sanitari, che finora non hanno mai prodotto risparmi duraturi e significativi; attuare una corretta gestione delle risorse che elimini sprechi ed inefficienze; realizzare una razionalizzazione dei servizi in grado di ridurre anche le liste di attesa; agire sul terreno della prevenzione e dell’integrazione socio-sanitaria; potenziare l’assistenza domiciliare sul territorio.
A sostegno di queste richieste, i direttivi di Spi, Fnp e Uilp decidono, fin da subito, la convocazione di attivi unitari regionali e provinciali, di assemblee di pensionate e pensionati, di incontri con i cittadini, con i lavoratori attivi, con i rappresentanti dei partiti e delle Istituzioni e si riservano di promuovere ulteriori, forti iniziative di mobilitazione, territoriali e nazionali, qualora non venisse realizzato un ampio confronto e registrata convergenza sugli obiettivi rivendicativi del sindacato dei pensionati che, in passato, furono condivisi dagli stessi partiti che oggi costituiscono la maggioranza di governo. Il tutto nella consapevolezza che non è pensabile una nuova legge finanziaria che ignori ancora, come accaduto negli ultimi anni, le esigenze fondamentali dei pensionati”. (Inform)
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