venerdì, agosto 18, 2006

Il lavoro uccide ancora...nel 2006.

Due operai, uno di 34 e l'altro di 55 anni, sono morti questa mattina mentre stavano eseguendo dei lavori in una cisterna di un oleificio a Monopoli, in provincia di Bari. Sono in corso accertamenti sulla dinamica e sulle cause dell'incidente.

Il numero degli incidenti mortali sul lavoro in Italia raggiunge la soglia di 1.300. In particolare, al 30 aprile 2006, i casi mortali denunciati sono stati 1.206: 1.065 nell'industria e servizi, 127 nell'agricoltura e 12 tra i dipendenti dello Stato. Nel 2004 i casi denunciati erano stati 1.328 per cui, in via provvisoria, si registra una diminuzione complessiva di 122 casi mortali: - 72 nell'industria e servizi, - 48 in agricoltura e -2 per i dipendenti dello Stato. Secondo le stime, una volta consolidato, - spiega l'Inail - il dato complessivo dei morti sul lavoro nel 2005 sarà stato pari a 1.280 casi.
Segnali preoccupanti per il 2006 sul fronte degli infortuni sul lavoro. Secondo le prime proiezioni dell'Inail, fra gennaio e marzo di quest'anno gli incidenti sono aumentati fra il 3 e il 4% rispetto allo stesso periodo del 2005, in controtendenza rispetto agli anni precedenti. Questo andamento, spiega l'Inail, "é riconducibile, probabilmente, ai segnali di ripresa produttiva in atto nel paese, per i quali l'Istat rileva in questi mesi uno straordinario incremento nel fatturato e negli ordinativi industriali, che sono cresciuti nel primo trimestre 2006 rispettivamente del 14,5% e del 9,3% rispetto allo stesso periodo del 2005".

Freddi numeri per persone morte sul lavoro....

In un periodo in cui crescono ansie e timori per la ormai accertata recessione economica e per l’instabilità del mercato del lavoro, proporsi di riflettere e confrontarsi su un tema come quello della salute e della sicurezza negli ambienti di lavoro può apparire un po’ fuori tempo, di secondaria importanza. Invece è terribilmente facile dimostrare quanto la crescente precarietà del lavoro sia una delle cause, e non la meno importante, che pregiudicano la sicurezza e quindi la salute dei cittadini.

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