Olivero: “Una “toppa” dell’Esecutivo allo “strappo” del ministro Mussi. Ci aspettiamo ora in sede europea iniziative coerenti con la legislazione italiana sulle cellule staminali embrionali. Il primo principio della laicità è il riconoscimento da parte del Governo di quanto espresso dal Parlamento e confermato dalla volontà popolare»
«Chi come noi nel giugno dello scorso anno si batté per l’astensione al referendum sulla Legge 40, con il documento del Comitato bioetico incassa altri due risultati positivi: l’impegno ufficiale dell’Esecutivo a non intervenire a modifica della legge sulla fecondazione artificiale e l’impegno ulteriore a lasciare che sia il Parlamento a discutere e deliberare sulle materie estranee al programma di Governo – le materie, cioè, “eticamente sensibili”. Due questioni per nulla scontate ed anzi oggetto di discussione e di contesa all’interno della maggioranza fino a poche ore prima, da parte di autorevoli esponenti dell’Esecutivo stesso e dei partiti della coalizione».
Così il presidente delle Acli Andrea Olivero commenta le decisioni prese ieri dal Comitato bioetico guidato dal ministro Giuliano Amato, in seguito alla decisione del ministro Mussi di ritirare la firma italiana dal documento etico sul blocco della ricerca sulle staminali embrionali in Europa. «Una scelta scorretta e perfino maldestra – afferma Olivero – uno “strappo” sul quale il Governo ha tentato di mettere una “toppa”. Ora attendiamo di valutare le ricadute pratiche della scelta del ministro dell’Università e della Ricerca. Ma intanto prendiamo atto della scelta dell’Esecutivo di spostare l’attenzione dal merito al metodo della questione, l’opportunità cioè di prendere parte a minoranze di blocco in sede europea».
«A noi sembra un depotenziamento della scelta del ministro Mussi – spiega il presidente delle Acli – un ridimensionamento della sua azione, soprattutto alla luce di quanto affermato nel resto del documento del Comitato bioetico e di quanto vanno affermando in queste ore esponenti autorevoli del Governo circa l’impegno dell’Esecutivo a “dare battaglia” in sede europea perché le risorse destinate alla ricerca, già di per sé esigue, vengano convogliate nel settore delle cellule staminali adulte». «Un campo di ricerca – chiosa Olivero – in cui l’Italia è all’avanguardia e rispetto al quale avremo come Paese tutto l’interesse, oltre che il dovere, di indirizzare i finanziamenti».
Le prossime ore aiuteranno comprendere fino in fondo le reali intenzioni dell’Esecutivo, a partire dalle audizioni di domani dei ministri Mussi e Turco dinanzi alle commissioni competenti del Senato. «Ascolteremo e valuteremo con attenzione – afferma Olivero – e soprattutto verificheremo il comportamento del Governo su questi temi in sede europea, a partire dal Consiglio dei ministri di Bruxelles fissato per il 24 luglio. Ci aspettiamo in quella sede parole e iniziative coerenti con la legislazione italiana. Il primo principio della laicità è il riconoscimento da parte del Governo di quanto stabilito dal Parlamento, peraltro confermato, nel caso delle cellule embrionali, dall’espressione della volontà popolare».
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