Le associazioni cristiane dei lavoratori italiani "esprimono il loro profondo cordoglio per i soldati italiani uccisi nell'attentato odierno a Nassiriya e si stringono idealmente attorno ai familiari e agli amici delle vittime". E' quanto si legge in una nota delle Acli.
"La situazione in Iraq è ormai insostenibile - commenta il presidente nazionale Andrea Olivero -. Ora dobbiamo tutti capire come fare ad aiutare concretamente la popolazione irachena senza abbandonarla alla deriva della guerra civile. Questa mi pare oggi la vera questione e la nostra responsabilità. Il problema del ritiro delle nostre truppe si pone soltanto in quest'ottica. Le Acli sono state da sempre contrarie a questa guerra disastrosa intrapresa in Iraq e conseguentemente critiche rispetto alla presenza del contigente italiano, pur rispettandone il lavoro e l'azione svolta". "Ma il ritiro dei nostri soldati - rilancia Olivero - non può avvenire per una questione di principio, né tanto meno per una fuga di fronte alla minaccia dei terroristi. Il ritiro deve far parte di una strategia, concordata con l'Onu e con le istituzioni locali, volta a garantire la sicurezza della popolazione irachena".
"Ci vuole un cambio di politica - conclude il presidente delle Acli - e non solo da parte dell'Italia. E' tempo che l'Unione Europea assuma una seria iniziativa politica in questo senso. L'immobilità delle istituzioni internazionali è il miglior alibi per quanti vorrebbero aggiungere altra guerra alla guerra".
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