SALVIAMO LA COSTITUZIONE.
IL DOCUMENTO DELLA DIREZIONE NAZIONALE ACLI
Giudizio negativo delle Acli sul progetto di riforma costituzionale
Con un documento approvato ieri dalla Direzione Nazionale, le Acli illustrano le ragioni della loro adesione al Comitato “Salviamo la Costituzione” e annunciano l’impegno dell’Associazione nella raccolta delle firme per indire il referendum contro la riforma costituzionale voluta dalle forze della Casa della Libertà.La Direzione ribadisce il giudizio negativo nei confronti del progetto di revisione costituzionale votato in Senato, in terza lettura, lo scorso 16 novembre. Sotto accusa il metodo – “una riforma nata e approvata con spirito di rivalsa” – oltre che il merito di una legge giudicata gravemente sbilanciata nell’attribuzione dei poteri e insieme confusa e contraddittoria. Le Acli invitano quindi le proprie strutture locali a partecipare attivamente nel coinvolgimento dei cittadini ai fini del referendum, sia attraverso l’informazione che la raccolta delle firme. La Direzione auspica, infine, per la prossima legislatura, la nascita di una “Convenzione costituente” che sappia riscrivere le regole del nostro convivere in maniera condivisa, sul modello di quanto avvenuto per il Trattato costituzionale dell’Unione europea.
Giudizio negativo delle Acli sul progetto di riforma costituzionale
Con un documento approvato ieri dalla Direzione Nazionale, le Acli illustrano le ragioni della loro adesione al Comitato “Salviamo la Costituzione” e annunciano l’impegno dell’Associazione nella raccolta delle firme per indire il referendum contro la riforma costituzionale voluta dalle forze della Casa della Libertà.La Direzione ribadisce il giudizio negativo nei confronti del progetto di revisione costituzionale votato in Senato, in terza lettura, lo scorso 16 novembre. Sotto accusa il metodo – “una riforma nata e approvata con spirito di rivalsa” – oltre che il merito di una legge giudicata gravemente sbilanciata nell’attribuzione dei poteri e insieme confusa e contraddittoria. Le Acli invitano quindi le proprie strutture locali a partecipare attivamente nel coinvolgimento dei cittadini ai fini del referendum, sia attraverso l’informazione che la raccolta delle firme. La Direzione auspica, infine, per la prossima legislatura, la nascita di una “Convenzione costituente” che sappia riscrivere le regole del nostro convivere in maniera condivisa, sul modello di quanto avvenuto per il Trattato costituzionale dell’Unione europea.
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