
Dal Viminale arrivano alcuni chiarimenti su contratti di soggiorno, ricongiungimenti familiari, idoneità alloggiativa e ingressi di sportivi. Ecco, in sintesi, cosa spiega una nota inviata a tutte le Prefetture (e quindi agli Sportelli unici) il 25 ottobre: 1) Chi è titolare di una carta di soggiorno o di un permesso valido per lavorare ma rilasciato per un altro motivo ( es. per motivi familiari) dovrà stipulare il contratto di soggiorno solo se converte il documento in un permesso per lavoro subordinato. 2) Il contratto di soggiorno va stipulato all'instaurazione di ogni nuovo rapporto di lavoro, "anche se si aggiunge a un altro precedentemente contratto". Il datore di lavoro è tenuto a comunicare allo Sportello Unico la data di inizio e quella di cessazione del rapporto di lavoro con il cittadino straniero entro cinque giorni dall'evento, oltre che ogni eventuale trasferimento di sede. 3) Anche chi è titolare di un permesso di soggiorno per motivi familiari ha diritto a chiedere il ricongiungimento familiare, purchè in possesso dei requisiti (ad esempio di reddito) previsti dall'articolo 29 del Testo Unico sull'Immigrazione 4) Il certificato che dimostra l'idoneità dell'alloggio va richiesto all'Ufficio Tecnico del Comune. In alternativa può essere però presentato il certificato di idoneità igienico-sanitaria rilasciato dalla Asl 5) Per la richiesta dei visti e il rilascio di permesso di soggiorno agli sportivi stranieri autorizzati a svolgere la propria attività in base alle quote 2005 resta in vigore la vecchia normativa. Quella prevista dal decreto d'attuazione della Bossi-Fini entrerà in vigore solo con le quote 2006.
DECRETO FLUSSI: ARRIVANO LE QUOTE PER 200.000!
La notizia era nell'aria da qualche settimana ma pochi giorni fa è diventata più di una voce, tanto da trovare conferma su stampa specializzata (Italia Oggi) e siti istituzionali (CNEL). E' in arrivo il Decreto Flussi più corposo di sempre: si parla di quote per 200.000 persone!Un numero mostruoso se rapportato agli ultimi anni, quando il tetto massimo si era fermato a 79500. Il tutto è frutto di una nuova ed approfondita concertazione tra il Ministero dei Welfare e le forze interessate dal fenomeno. Imprenditori, sindacati, associazioni hanno più volte espresso la necessità di aumentare il tetto delle quote per evitare abusi o sperequazioni, dando l'effettiva possibilità a tutti di entrare regolarmente in Italia, evitando quindi la penosa trafila della clandestinità forzata, che spesso costringeva non solo i lavoratori stranieri, ma anche i datori di lavoro italiani (si pensi alle famiglie), a rapporti "in nero forzati", data l'impossibilità di regolarizzare il contratto di lavoro. La risposta viene dunqua dal Ministero, che a fronte dell'allargamento numerico prevede però maggiori controlli sulla "qualità" dei lavoratori in arrivo: spazio quindi alle ampie intese sulla formazione all'estero nell'ambito di progetti definiti con gli industriali, che costituirà titolo di prelazione per la chiamata, spazio anche ad un aumento delle intese con i Paesi di Provenienza. In questi giorni sono stati siglati o aggiornati accordi con Romania, Albiania, Moldavia. Allo studio accordi con Tunisia e Marocco ed Egitto. Il numero è comuque altissimo, e c'è già chi guarda agli effetti: aumento pratiche burocratiche (rilasci p.s., autorizzazioni, idoneità alloggi, domicili e residenze... ricongiungimenti).
http://www.unacasaperluomo.it/blog/blog_sportelli.html
1 commento:
imparato molto
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