Grazie ai progressi della scienza, le persone vivono meglio e più a lungo. L'aspettativa di vita in Italia è in costante crescita e oggi si attesta a 82,8 anni (dati Istat1). Diventa quindi importante per le istituzioni sanitarie preservare lo stato di salute delle persone e garantire una buona qualità della vita. Le vaccinazioni sono una potente arma di protezione da patologie che danneggiano soprattutto le persone anziane come influenza, infezioni pneumococciche, pertosse ed herpes zoster e dalle loro complicanze e contribuiscono ad aumentare le aspettative e la qualità di vita. Un’ampia copertura vaccinale, inoltre, contribuisce anche ad una significativa riduzione della spesa sanitaria. Ne parliamo con Michele Conversano, direttore del Dipartimento di Prevenzione della ASL di Taranto e Direttore di Happy Ageing.
Quali sono le malattie infettive più frequenti negli anziani?
La salute dell’anziano ha caratteristiche diverse rispetto al bambino e all’adulto. Il paziente anziano è caratterizzato più frequentemente da un quadro di comorbilità, vale a dire dalla presenza di una o più malattie croniche. Inoltre, nella persona anziana si manifesta il fenomeno dell’immunosenescenza, caratterizzato dall’indebolimento del sistema immunitario che rende l’organismo meno reattivo e di conseguenza maggiormente suscettibile alle malattie infettive, in primis l’influenza, che può provocare importanti complicazioni. Altre patologie infettive che possono colpire gli anziani sono quelle da pneumococco, quali le polmoniti ma anche le meningiti e le meningo-encefaliti o la sepsi. Secondo i dati dell’ultimo rapporto pubblicato dall’Istituto Superiore di Sanità sulle malattie batteriche invasive per il periodo 2011-20162, nel 2015 sono stati segnalati 1256 casi di malattia invasiva da pneumococco con un’incidenza maggiore negli anziani dopo i 64 anni di età (fascia di età nella quale si verifica anche il maggior numero di casi) e nei bambini nel primo anno di vita. Altra importante malattia infettiva peculiare dell’anziano è l’herpes zoster. Tutte queste malattie possono essere prevenute attraverso le vaccinazioni.
Quali sono i vaccini raccomandati per gli anziani?
Molte vaccinazioni sono fondamentali per la prevenzione delle malattie infettive nella popolazione anziana Al momento, in Europa e in Italia sono raccomandati i seguenti vaccini per la popolazione adulta di età pari o superiore ai 65 anni:
•Influenza: è una delle patologie più comuni ma anche una delle più pericolose. Se associata a complicanze, può portare al decesso. Nei paesi UE/EEA si registrano 38.500 decessi ogni anno di cui il 90% nella popolazione adulta. Il vaccino è raccomandato ogni anno negli adulti con patologie croniche e nei soggetti di età pari o superiore ai 65 anni per ridurre complicanze, ospedalizzazioni e morti dovute a tale infezione. Il vaccino deve essere somministrato ogni anno (periodo ottobre-dicembre).
•Malattie da pneumococco: Lo pneumococco è un batterio patogeno molto comune per l'uomo può provocare diverse malattie talvolta mortali: infatti, ogni anno nel mondo lo pneumococco provoca circa 1,6 milioni di morti. Questo tipo di patologie sono prevenibili con un vaccino coniugato 13valente che, oltre ad essere molto efficace, ha la caratteristica che deve essere fatto solo una volta nella vita e protegge da queste malattie per sempre. E’ raccomandato ai bambini nel primo anno di vita, gli adulti dai 65 anni in su e le persone a maggior rischio per patologie croniche o alterazioni del sistema immunitario. Riguardo questo vaccino è importante considerare che può essere offerto simultaneamente alla vaccinazione antiinfluenzale, ma può pure essere somministrato indipendentemente e in qualsiasi stagione dell’anno.
•Zoster: la vaccinazione contro l’Herpes zoster è in grado di ridurre significativamente l’incidenza dei casi di malattia e della nevralgia post-erpetica, che è una delle complicanze più frequenti e debilitanti della malattia. Vengono registrati più di 1.7 milioni di nuovi casi ogni anno in Europa in tutte le fasce di età ma con un incidenza che aumenta all’aumentare dell’età. L’unico strumento di prevenzione contro l’herpes zoster è il vaccino e per il quale non è raccomandata una dose di richiamo.
Cosa cambia per gli anziani con i nuovi Livelli Essenziali di Assistenza (LEA)?
Il Piano nazionale prevenzione vaccinale 2017-2019 (PNPV), approvato in Conferenza Stato-Regioni il 19 gennaio 2017 e pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 18 febbraio 2017, costituisce il documento di riferimento in cui si riconosce, come priorità di sanità pubblica, la riduzione o l’eliminazione del carico delle malattie infettive prevenibili da vaccino, attraverso l’individuazione di strategie efficaci e omogenee da implementare sull’intero territorio nazionale. I nuovi Lea prevedono che da quest'anno il vaccino pneumococcico sia raccomandato e gratuito in tutte le regioni per tutti coloro che hanno 65 anni o per chi ha una malattia cronica come ad esempio patologie polmonari croniche, malattie cardiovascolari o il diabete. Dal 2018 sarà raccomandato e disponibile gratuitamente anche il vaccino contro contro l’herpes zoster, comunemente detto Fuoco di Sant’Antonio. Soprattutto nella popolazione adulta e anziana è importante che aumenti la consapevolezza del rischio di determinato dal contrarre queste malattie e che tutti usufruiscano del proprio diritto a essere vaccinati.
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